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Picture of Dealing with AuthorshipAuthors between Texts, Editors and Public Discourses.

Editor(s): Sarah Burnautzki, Frederik Kiparski, Raphaël Thierry, Maria Zannini.

 

 

 

 

Book Description

Literature and film generate symbolic as well as economic capital. As such, aesthetic productions exist in various contexts following contrasting rules. Which role(s) do authors and filmmakers play in positioning themselves in this conflictive relation?

Bringing together fourteen essays by scholars from Germany, the USA, the UK and France, this volume examines the multiple ways in which the progressive (self-) fashioning of authors and filmmakers interacts with the public sphere, generating authorial postures, and thus arouses attention. It questions the autonomous nature of the artistic creation and highlights the parallels and differences between the more or less clear-cut national contexts, in order to elucidate the complexity of authorship from a multifaceted perspective, combining contributions from literary and cultural studies, as well as film, media, and communication studies.

Dealing with Authorship, as a transversal venture, brings together reflections on leading critics, exploring works and postures of canonical and non-canonical authors and filmmakers. An uncommon and challenging picture of authorship is explored here, across national and international artistic fields that affect Africa, Europe and America. The volume raises the questions of cultural linkages between South and North, imbalances between the mainstream and the margins in an economic, literary or “racial” dimension, and, more broadly, the relation of power and agency between artists, editors, critics, publics, media and markets.

 

http://www.cambridgescholars.com/dealing-with-authorship

 

 

 

Raum und Bewegung in Erzählungen des Widerständigen.

Autorin: Maria Kirchmair

Seit 2005 bildet sich in Italien verstärkt eine postkoloniale Erzählliteratur heraus, die mit Namen wie Gabriella Ghermandi, Garane Garane, Cristina Ubax Ali Farah, Igiaba Scego, Mario Domenichelli oder Wu Ming 2 und Antar Mohamed Marincola verbunden ist. Die Autor_innen schreiben an einer Literatur der Fluchtlinien, die zum einen die koloniale und postkoloniale Geschichte Italiens ins Bewusstsein ruft und neu perspektiviert, zum anderen existenzielle Grenzerfahrungen von Individuen in Bewegung zu Beginn des 21. Jahrhunderts in Zusammenhang mit Diaspora und Exil, Migration und globaler Mobilität reflektiert.

Maria Kirchmair liefert nun die erste deutschsprachige Studie zur postkolonialen Erzählliteratur Italiens. Über eine sowohl thematische als auch ästhetische Analyse befasst sie sich speziell mit der narrativen Darstellung von »Raum« und Raumwahrnehmung, Bewegung und Transformationsprozessen von »Identität« in kolonialen und postkolonialen Kontexten.

 

Eine Analyse ausgewählter Werke von Gabriella Kuruvilla, Igiaba Scego, Laila Wadia und Sumaya Abdel Qader.

von Romina Linardi

Im Mittelpunkt dieser Studie steht die Analyse von Identitätskonstruktionen und transkulturellen Narrativen in ausgewählten Werken von G. Kuruvilla, I. Scego, L. Wadia und S. Abdel Qader. Der kultur- und literaturwissenschaftliche Zugang dient dem zentralen Anliegen, eine neue Perspektive zur Erforschung der italienischsprachigen Migrationsliteratur zu liefern. Sozialwissenschaftliche Forschungsansätze zu Migration und Identität stellen weitere theoretisch gestützte Erklärungsmechanismen bereit, die für die literarischen Analysen ebenso fruchtbar gemacht werden. Ein besonderes Augenmerk gilt den eingesetzten erzähltechnischen Methoden und sprachlichen Formen, die in den Texten starre Auffassungen sprachlicher und kultureller Identität auf produktive Weise neu gestalten.

 

https://www.peterlang.com/abstract/product/78410?rskey=pNr9UV&result=1

 

 

Editore: Rizzoli
Collana: Scala italiani
Anno edizione: 2017
Pagine: 527 p., Rilegato

Roma, agosto 2010. In un vecchio palazzo senza ascensore, Ilaria sale con fatica i sei piani che la separano dal suo appartamento. Vorrebbe solo chiudersi in casa, dimenticare il traffico e l’afa, ma ad attenderla in cima trova una sorpresa: un ragazzo con la pelle nera e le gambe lunghe, che le mostra un passaporto. «Mi chiamo Shimeta Ietmgeta Attilaprofeti» le dice, «e tu sei mia zia.» All’inizio Ilaria pensa che sia uno scherzo. Di Attila Profeti lei ne conosce solo uno: è il soprannome di suo padre Attilio, un uomo che di segreti ne ha avuti sempre tanti, e che ora è troppo vecchio per rivelarli. Shimeta dice di essere il nipote di Attilio e della donna con cui è stato durante l’occupazione italiana in Etiopia. E se fosse la verità? È così che Ilaria comincia a dubitare: quante cose, di suo padre, deve ancora scoprire? Le risposte che cerca sono nel passato di tutti noi: di un’Italia che rimuove i ricordi per non affrontarli, che sopravvive sempre senza turbarsi mai, un Paese alla deriva diventato, suo malgrado, il centro dell’Europa delle grandi migrazioni. Con Sangue giusto Francesca Melandri si conferma un’autrice di rara forza e sensibilità. Il suo sguardo, attento e profondissimo, attraversa il Novecento e le sue contraddizioni per raccontare il cuore della nostra identità.

https://img2.libreriauniversitaria.it/BIT/300/586/9788825505863.jpgIl volume consiste in una raccolta di saggi che analizzano la letteratura italiana del "secolo breve" attraverso l'approfondimento di autori considerati "minori" o di opere meno studiate di scrittori ormai integrati nel canone contemporaneo. Al secondo gruppo appartengono gli scritti africani di Dino Buzzati, il romanzo "Suo marito" di Pirandello, la produzione in versi di Elsa Morante, le esperienze dell'ultimo Marinetti, l'attività di traduttore di Sandro Penna. Al primo gruppo lo scrittore Arnaldo Cipolla, l'opera narrativa di Fausto Maria Martini, e in parte anche "Mani vuote" di Saverio Strati, testo spesso travisato dalla critica. L'idea è di riflettere sulla costituzione di un canone letterario e sulle motivazioni della presenza o meno di questi testi all'interno del Novecento letterario italiano.

https://www.libreriauniversitaria.it/marginalia-autori-opere-margini-novecento/libro/9788825505863

Autore: Adrián N. BraviLa gelosia delle lingue
Anno: 2017
Pagine: 182
ISBN: 978-88-6056-513-6

Note sul testo
Che cosa accade in un autore quando decide di abbandonare la sua lingua per scrivere in una diversa dalla propria? Che cosa si perde in questo passaggio e che cosa si acquista? E poi, perché si lascia una lingua per adottarne un’altra? Sono alcune delle  domande sulle quali cerca d’interrogarsi questo libro. Passare da una lingua a un’altra significa porsi di fronte a un rischio. Non si tratta di avere più o meno dimestichezza quanto essere nella lingua, imparare a osservare e a interpretare il mondo alla luce di una nuova esperienza. Questo fatto presuppone comunque una rinascita. Tuttavia, possiamo scrivere, pensare e sognare in altre lingue, ma non potremmo mai fare a meno della maternità che la nostra lingua madre rivendica su di noi, perché la maternità di una lingua non ci insegna solo a parlare, ma ci dona uno sguardo e un modo di essere. Parliamo la nostra lingua madre in tante altre lingue.
Attraverso una serie di brevi capitoli che stanno tra il racconto autobiografico e il saggio, Adrián N. Bravi si confronta, da una parte, con l’ospitalità che offre la nuova lingua (nel suo caso l’italiano che parla e scrive – racconta – sullo sfondo di una lingua nascosta che ancora gli suggerisce parole e toni che appartengono alla sua infanzia), e dall’altra, con alcuni autori che, per diverse ragioni e vicissitudini, hanno cambiato lingua o hanno riflettuto su questa metamorfosi esistenziale.

Link: http://eum.unimc.it/it/catalogo/544-la-gelosia-delle-lingue#idTab2

Autore: Laila Wadia
Editore: Vita ActivaAlgoritmi indiani
Anno: 2017
Pagine: 145
ISBN: 9788899951023

La parola alle donne per descrivere l’india moderna, con tutti i suoi incantesimi e i suoi problemi, per tessere un arazzo lontano dagli stereotipi di miseria e di sottomissione, senza tuttavia nascondere tutta la ferocia di scontri etnici, economici e generazionali.
Lily-Amber Laila Wadia e’ nata in India ma vive a Trieste dove insegna inglese all’università. Algoritmi indiani è L’opera “sorella” di una precedente pubblicazione dal titolo “Se tutte le donne”.

Mehr Infos: http://botega.la/negozio/algoritmi-indiani/

Unser Forschungsprojekt verfügt seit diesem Jahr über eine neue Projektwebsite. Hier sollen einerseits alle Neuigkeiten und Ergebnisse des Projektes veröffentlicht werden, andererseits dient diese Seite auch als Ort, an dem über den aktuellen Diskurs des Themengebietes informiert wird. Letzteres wird beispielsweise durch Konferenzankünigungen und Leseempfehlungen erzielt. Damit soll die Website gewissermaßen auch ein Medium des wissenschaftlichen Austausches werden und die Forschenden des Forschungsgebietes stärker untereinander vernetzen.